Maroc ha il suo primo contatto col mondo esterno a Cagliari, nel 1987.
Perché proprio a Cagliari?
Perché Cagliari non è solamente una città ricca di storia, tradizioni, turismo, movida, piacevolmente percorribile a piedi in lungo e in largo. Non è semplicemente un angolo di Sardegna baciato (quasi) costantemente dal sole e sferzato (quasi) eternamente dal vento. Non è solo il grande palco dell'isola ove agiscono personalità pittoresche e particolari, dai nobili di sangue blu ai barboni più irrecuperabili. Cagliari è una città-non città. Cagliari è un luogo magico e meraviglioso, quasi sospeso nel tempo. E ovviamente Maroc non sarebbe potuto nascere altrove.
Perché Cagliari non è solamente una città ricca di storia, tradizioni, turismo, movida, piacevolmente percorribile a piedi in lungo e in largo. Non è semplicemente un angolo di Sardegna baciato (quasi) costantemente dal sole e sferzato (quasi) eternamente dal vento. Non è solo il grande palco dell'isola ove agiscono personalità pittoresche e particolari, dai nobili di sangue blu ai barboni più irrecuperabili. Cagliari è una città-non città. Cagliari è un luogo magico e meraviglioso, quasi sospeso nel tempo. E ovviamente Maroc non sarebbe potuto nascere altrove.
Anche se poi in fin dei conti Maroc vive in provincia.
E perché proprio il 1987?
Probabilmente perché è un anno incredibilmente significativo, ricco di traguardi ma anche di tragedie (tra le tante, ricordiamo: la nascita di Windows 2.03 e del primo 386; l’uscita nelle sale de L’ultimo imperatore di Bertolucci; gli attentati dell’ETA a Barcellona; il folle Mathias Rust che si lancia nel volo di pace più simbolico e gravido di eventi del mondo; il povero Budd Dwyer che si spara in diretta tv; il lancio della Soyuz TM-2; la nascita della soap opera Beautiful che perseguiterà il mondo intero a decenni di distanza… è sufficiente?).
Al momento stiamo ancora cercando di capire se la nascita di Maroc rientri nella categoria dei traguardi o in quella delle tragedie.
E perché proprio il 1987?
Probabilmente perché è un anno incredibilmente significativo, ricco di traguardi ma anche di tragedie (tra le tante, ricordiamo: la nascita di Windows 2.03 e del primo 386; l’uscita nelle sale de L’ultimo imperatore di Bertolucci; gli attentati dell’ETA a Barcellona; il folle Mathias Rust che si lancia nel volo di pace più simbolico e gravido di eventi del mondo; il povero Budd Dwyer che si spara in diretta tv; il lancio della Soyuz TM-2; la nascita della soap opera Beautiful che perseguiterà il mondo intero a decenni di distanza… è sufficiente?).
Al momento stiamo ancora cercando di capire se la nascita di Maroc rientri nella categoria dei traguardi o in quella delle tragedie.
Trascorre
l’infanzia immerso tra libri, musica, videogiuochi, disegni e genitori
che gli insegnano a scrivere in anticipo: in questo modo può entrare
direttamente in seconda elementare e guadagnarsi l’eterna inimicizia di
qualsiasi compagno scolastico. La cosa positiva è che inizia da subito a
fare inglese, e se ne innamora. Nonostante segua un’adolescenza segnata
da Demostene, Orazio, Dante e Wordsworth al liceo classico, e una
successiva parentesi giuovanile tra pozioni, estratti e cura delle
creature magiche (specialmente batteri Gram+ e Gram-) in Tossicologia,
decide di iscriversi alla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici
“Verbum” di Cagliari nel 2011, scegliendo come lingue d’indirizzo
l’inglese e lo spagnolo e scoprendo una passione insaziabile per la
traduzione. Tre anni dopo termina il corso di studi con una laurea a
pieni voti, una diagnosi di disturbo post-traumatico da stress, un indice di
massa corporea dimezzato e una scorta di barbiturici per ogni evenienza
futura.